MONDO PADANO | Sogni di carta diventare gioielli

30 maggio 2014

Fogli di giornale ma anche volantini del supermercato e sacchetti del pane.

Accomunati da un 'destino creativo', perché grazie alle abili mani e all’estro di Marcella Stilo, di origini calabresi ma romana d'adozione, vengono trasformati in splendidi gioielli, che stanno facendo il giro d’Italia. Il  suo marchio, Cartalana, è approdato al Museo del Bijou di Casalmaggiore, dove Marcella è stata ospite per spiegare la sua originalissima tecnica.

Il  segreto, infatti, è la filatura a mano della carta per mezzo di un fuso, uno strumento antichissimo, utilizzato già dalla preistoria per trasformare la lana e altre fibre in filato, da cui nasce proprio il nome 'carta-lana'.

«Ho sviluppato questa pratica autonomamente - racconta la brava designer dei gioielli - intraprendendo una sorta di 'lotta' con la carta, finché sono riuscita a 'conquistarla', scoprendo che ha una sua forza e una sua elasticità, caratteristiche che consentono di ottenere un filo compatto, resistente, facilmente malleabile e dalle potenzialità creative pressoché infinite».

A differenza della lana, della seta o di altre fibre animali, prosegue Marcella, «la carta è costituita da fibre vegetali/legnose, quindi più rigide, per cui la lavorazione richiede uno sforzo maggiore. Grazie all'aiuto di Maurizio, un bravissimo artigiano del legno, ho realizzato un fuso in ulivo fatto ad hoc per filare la carta». Il 'primo 'amore' di Marcella sono stati gli anelli, seguiti da bracciali e

orecchini, che rappresentano anche il cuore della sua produzione: «Ho amato i gioielli fin da piccola, quando supplicavo mia madre affinché mi mostrasse i cofanetti contenenti i preziosi di famiglia, per frugare fra quelle scatole luccicanti, scovare anelli e braccialetti, indossarli per un attimo... erano i miei piccoli momenti di felicità». Ora quella magia si è tradotta in una passione ben più importante: «Tutte le creazioni Cartalana - prosegue - sono realizzate con rigore artigiano, senza l’ausilio di macchinari, quindi interamente fatte a mano con carta e cartoncino altrimenti destinati al cestino dei rifiuti. Ogni creazione nasce dalla mescolanza di una o più tecniche e spesso sono impreziosite con pietre minerali. Tutti i componenti utilizzati, inoltre, sono in argento 925». Oltre ai bijoux, un piccolo posto d’onore è rappresentato dalle borse in cartoncino e carta filata che, pur rappresentando un tipo di produzione secondaria, sono molto apprezzate e richieste.

PressMarcella Stilo